Lo scorso anno i cinema ci hanno “regalato” il Noah folle e poco legato al passato di Darren Aronofsky, il 2015 invece inizia con il biblico kolossal di Ridley Scott,uno che a questo genere di filmoni non è nuovo.
Ridley si approccia alla storia di Mosè,colui che liberò gli ebrei dalla schiavitù egizia,con in mano il libretto delle giovani marmotte aperto sul capitolo “atei che non vogliono fare inca…re nessuno” inutile dire che ha fallito su diversi fronti.
In contrasto con tutti i suoi predecessori visti alle prese con l’esodo il regista sceglie ,proprio come il sopracitato Noah, di dare un taglio personale alla storia,molto più action e con un protagonista che molla le vesti del vecchio saggio balbuziente ed entra in quelle del giovane che sventra nemici da generale egiziano,un Massimo Decimo Meridio d’egitto fatto e finito tanto che per una prima parte della pellicola le similitudini con Il gladiatore sono totali,sceglie anche di reinterpretare a modo suo le piaghe rendendole “più umane” ( vedi l’uso dei coccodrilli ed i tentati di renderle razionali) e dando loro un senso molto diverso.
La diversità di senso delle piaghe è dovuta al ruolo affidato da Scott a Dio,che qui appare come un bambino capriccioso che ancora deve maturare e che impaziente e stanco dei metodi che vuole utilizzare Mosè lo umilia mostrando la diversità fra loro,se il primo punto ad essere furtivo e fare azioni militari alla Robin Hood,DIo passa al bombardamento a tappeto,vuole la resa subito ,vuole la distruzione dei suoi nemici più che la salvezza del popolo eletto.
Nell’interpretazione del regista della biblica fuga però Dio non è il fulcro su cui ruota la trama ,tutto è orientato su ramsses || e Mosè ,sul loro odio\amore e su come l’appartenere a diversi popoli possa cambiare tutto.
Il cast è in larga parte sprecato Christian Bale e Joel Edgerton giganteggiano su 2 popoli tanto grandi quanto anonimi,vera pecca del film questa totale mancanza di spessore dell’ universo dei personaggi che vivono la storia ,popolo ebreo su tutti,John Turturro,Aaron Paul,Ben Kingsley ,Sigourney Weaver sono sventolati in locandina ma poco presenti sullo schermo,a parere mio una scelta insensata.

La pellicola non racconta nella sua interezza L’esodo,decide di terminare tutto con l’attraversata del mar Rosso e passare sul resto a volo d’aquila mostrandoci solo la scrittura dei 10 comandamenti e un immagine di Mosè diventato vecchio durante il viaggio, ma Ridley ha dichiarato che probabilmente ne uscirà una versione final cut da ben 4 ore ( buona fortuna a chi lo vedrà).
Il film paga in parte un eccessiva europeizzazione dei personaggi,tutti caucasici i protagonisti ed il 90% del cast ad esclusione di qualche personaggio di colore ma di puro contorno,ovvio senza grandi nomi nessuno tira fuori i soldi per un kolossal di questa portata , ma se escludiamo Bale e Edgerton i 2 protagonisti veri e propri,tutti gli altri sono cosi marginali che potevano benissimo essere attori di livello magari inferiore ma con origini di quell’area geografica,la resa grafica della pellicola per me ne avrebbe tratto giovamento,totalmente pessima la scelto di europeizzare perfino i tratti della sfinge .

Tirando le somme un film godibile,girato ottimamente con musiche ben fatte,a patto di passare sopra errori storici ed anacronismi di dimensioni “bibliche” ;potrebbe non valere il totale prezzo del biglietto del cinema,meglio goderselo sul divano di casa in dvd\blue ray magari final cut .
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